Incroci strumentali e repertori da tutto il mondo. Un musicista, uno spazio, i suoi strumenti.
Un itinerario musicale unico nel suo genere, alla ricerca di timbri, strumenti, colori, melodie,
soluzioni e possibilità espressive.
Tutto questo usando solo strumenti a corda: chitarra Resofonica, chitarra a Dodici Corde, Charango, Lavta, Cavaquinho, Mandolino, Banjo...
Contrabbassista, bassista, pianista, da 35 anni musicista a tutto tondo, rock, pop, blues, jazz, musica popolare ed etnica insomma non c’è genere musicale che non sia stato esplorato, studiato, analizzato ma soprattutto suonato nell’arco di questi anni e questa sua continua ricerca è stata poi utilizzata positivamente nella didattica, insegnante da oltre 20 anni è riuscito e riesce tuttora a trasmettere le sue conoscenze e la sua esperienza agli allievi di basso, contrabbasso e pianoforte stimolando la curiosità e la creatività sempre in modalità divertente.
Lo strano caso del dottor Bass e Mr.Guitar non è una lezione o un seminario ma pensieri, riflessioni e divagazioni su uno strumento assolutamente indispensabile in ambito rock, blues, R&B, funk e non solo, ma, ancora poco conosciuto.
Il trio è un’incarnazione della passione e del talento nel rock blues. Con un repertorio che spazia dai virtuosismi strumentali di Satriani e Steve Vai alle intense melodie di Stevie Ray Vaughan e Jimi Hendrix, il trio offre uno spettacolo elettrizzante. Le composizioni originali di Marco aggiungono un tocco personale a questo viaggio musicale, promettendo un’esperienza indimenticabile per gli amanti del genere.
I Seven Bricks In The Wall sono attivi oramai da più di 10 anni. Il progetto nasce dalla passione per la band inglese e l’amore per la loro musica. Per diversi anni la band propone uno spettacolo coinvolgente riproponendo i brani dei Pink Floyd cercando di ottenere un coinvolgimento sia sonoro che visivo. Negli anni la band mette in cantiere anche un particolare tributo in ACUSTICO che vede la luce nel 2016 proponendo uno spettacolo molto intimista.
La musica del trio, composto da Sandro Gibellini alla chitarra, Andrea Candeloro all’organo e Valerio Abeni alla batteria, è un chiaro tributo ad uno dei più grandi sassofonisti di tutti i tempi: Julian “Cannonball” Adderley. La formazione del gruppo è volutamente priva di sax, tromba, piano e contrabbasso, come invece aveva il gruppo di Cannonball, quasi una sfda a riproporre un jazz intriso comunque di blues e di soul, componenti nelle quali i tre musicisti si muovono con disinvoltura. Le composizioni dello stesso Adderley, di suo fratello Nat, di Bobby Timmons, Joe Zawinul e altri grandi forniscono spunti pieni di swing.
Nel corso degli anni ottanta Max Cottafavi suona con vari gruppi, spaziando dal new wave degli Agents al rock dei Pekino Politic, con cui inciderà due album. Durante un concerto della band, viene notato da un giovane Luciano Ligabue, che sta cercando dei musicisti per il suo album d’esordio.
Nel 1989 inizia così la collaborazione con Ligabue, con cui suona nei suoi primi album. Al suo estro si devono quindi gli assoli e i riff di chitarra di una parte dei brani più celebri della produzione del Liga.
Nel 1994, i Clan Destino terminano l’esperienza con Ligabue e intraprendono la carriera solista. Sciolti i Clan Destino, suona con diverse realtà musicali italiane, tra cui Franco Battiato, Francesco Baccini, Graziano Romani, Freak Antoni e Ian Anderson leader dei Jethro Tull. Nel 2000 incontra Francesco Renga,e insieme compongono brani che vengono pubblicati nell’album di debutto di Renga, Il ritorno sul palco con Ligabue a Campovolo di Reggio Emilia, davanti ad oltre 180.000 persone. Nel 2015 partecipa al tour “Giro del mondo” di Ligabue suonando a San Paolo, Buenos Aires, Sydney, Melbourne, Tokyo e Shangai. Nel 2017 incide le chitarre nell’album d’Amore d’Autore di Gianni Morandi.